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Castello di Morcote: 2000 anni di storia, vino e rinascita

Castello di Morcote

Il Castello di Morcote: duemila anni di storia tra leggende, vigne e rinascita

Sospeso tra il blu del Lago di Lugano e il verde intenso dei vigneti ticinesi, il Castello di Morcote racconta una storia che attraversa più di duemila anni. Ogni pietra di questa antica fortezza sembra custodire l’eco di imperatori, castellani e vignaioli che, nel corso dei secoli, hanno dato forma a una delle più affascinanti tenute della Svizzera italiana.

 

 

Dalle origini romane alla nascita di una fortezza medievale

Tutto ebbe inizio nel II secolo avanti Cristo, quando i Romani eressero una torre di avvistamento sulla punta del promontorio che oggi accoglie il Castello di Morcote. Era una postazione strategica, parte del sistema difensivo che proteggeva i valichi alpini.

 

A loro si deve anche l’introduzione della viticoltura in Ticino, un lascito destinato a durare nei secoli.

 

Intorno all’anno 1100, durante le guerre tra Como e Milano, sulle rovine romane sorse una fortezza medievale. Le cronache raccontano che Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, vi trovò rifugio durante le sue campagne in Italia. Il Castello di Morcote era già allora un baluardo di potere e un punto di osservazione privilegiato sul Lago di Lugano.

 

 

Il dominio dei Visconti e degli Sforza

Nel corso del XV secolo, il castello divenne parte del Ducato di Milano, sotto i Visconti e gli Sforza. Documenti ducali attestano la sua importanza strategica, conteso per decenni tra le famiglie dei Rusca e dei Sanseverino, rivali politici e militari.

 

Nel 1413, Filippo Maria Visconti concesse ai cittadini di Vico Morcote e Morcote il privilegio di essere esentati dai dazi ducali, in cambio del loro contributo al sostentamento del castellano e delle sue truppe.

 

Nel 1450, durante la reggenza di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, il castello fu ampliato fino a raggiungere le sue dimensioni attuali. La coppia vi soggiornava spesso per dedicarsi alla caccia, e la leggenda vuole che un cunicolo segreto lo collegasse alla Torre del Capitano, sul lago, come via di fuga in caso di assedio.

 

Nel 1467, Galeazzo Maria Sforza, primogenito di Bianca Maria e Francesco e fratello del celebre Ludovico il Moro, rinnovò i privilegi ducali concessi agli abitanti di Vico Morcote e Morcote. Le pergamene originali, impreziosite da miniature rinascimentali, sono oggi conservate nell’archivio della famiglia Gianini, custode di questa preziosa eredità storica.

 

 

Guerre, assedi e cambi di potere

Alla fine del Quattrocento, il Castello di Morcote conobbe anni di instabilità. Nel 1499, durante le Guerre d’Italia, fu conquistato dai Francesi; pochi anni dopo, tra il 1512 e il 1513, venne saccheggiato dai Confederati elvetici.


La battaglia di Marignano del 1515, vinta dai Francesi, pose fine al dominio svizzero e segnò la caduta del Ducato di Milano, fissando i confini tra Italia e Svizzera.

 

Nel 1517, il capitano Francesco Paleari Fratino, schieratosi con i Confederati, ricevette in dono il castello e le terre circostanti dai cantoni svizzeri. La famiglia Paleari ne mantenne la proprietà per oltre quattro secoli, trasformandolo progressivamente in una masseria agricola dove la coltivazione della vite restò una tradizione viva.

 

 

Il Novecento e la rinascita del Merlot ticinese

All’inizio del XX secolo, l’ingegnere Giuseppe Paleari, discendente dell’ultimo capitano e direttore dell’Istituto Agrario di Mezzana, fu tra i pionieri della viticoltura moderna in Ticino. Nei primi anni del 1900, piantò sui terrazzamenti che circondano il castello le prime varietà di Merlot e Pinot, importate dalla Francia.


Nacquero così le prime bottiglie etichettate Castello di Morcote, segnando un legame indissolubile tra la storia del castello e quella della viticoltura svizzera.

 

 

La visione di Massimo Gianini e la Tenuta Arbostora

Negli anni ’30, l’ingegnere Massimo Gianini fondò l’Azienda Agricola Arbostora, riunendo oltre 500 parcelle di terreno per creare una delle tenute più estese del Ticino.


Per più di quindici anni furono realizzate strade, cascine, stalle e, nel 1941, l’Alpe Vicania, costruita grazie al lavoro di rifugiati polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale.


Un’opera monumentale che segnò l’inizio di una nuova era agricola nel Mendrisiotto.

 

 

Il ritorno alla viticoltura e la rinascita del Merlot

Negli anni Ottanta, il vigneto del Castello di Morcote conobbe una nuova stagione di rinnovamento. Nel 1989 furono impiantate nuove varietà di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, riportando vitalità e innovazione alle storiche terrazze del promontorio.


Nel 1991, nacque la prima annata del rinato Merlot Castello di Morcote, segnando l’inizio di un nuovo capitolo nella lunga tradizione enologica della tenuta.

 

 

Dal 1999 a oggi: la visione di Gaby Gianini

Nel 1999, Gaby Gianini, nipote di Massimo, portò in azienda una visione fresca e moderna. Creò un uliveto con oltre 150 piante delle cultivar Frantoio e Pendolino, da cui nacque un pregiato olio extravergine d’oliva.


Nel 2002, ristrutturò la vecchia casa colonica trasformandola nel Ristorante Vicania, oggi una delle mete più amate per la cucina locale e la vista panoramica sul lago.

 

Dal 2009, Gaby Gianini guida la Tenuta Castello di Morcote con l’enologo Michele Conceprio, firmando vini premiati a livello internazionale e portando la tenuta a essere un’eccellenza riconosciuta del Ticino.

 

 

La svolta del biologico e la nuova cantina

Nel 2014, la tenuta avviò la conversione al biologico, abbandonando prodotti chimici e fertilizzanti di sintesi per preservare l’ecosistema del promontorio dell’Arbostora.


Nel 2017, arrivò la certificazione Bio federale e, due anni più tardi, nel 2019, una delle antiche stalle fu trasformata nella nuova cantina di vinificazione, progettata secondo criteri di sostenibilità e alimentata interamente a energia solare.

 

 

La vendemmia del 2020: un nuovo inizio

La vendemmia del 2020 ha rappresentato un’altra tappa storica per la Tenuta Castello di Morcote: per la prima volta, le uve sono state vinificate direttamente “au château”, nella nuova cantina, sotto la guida dell’enologa Benedetta Molteni.


L’intero processo è stato condotto seguendo i principi della biodinamica, confermando la filosofia sostenibile che oggi definisce l’identità della tenuta.

 

 

Oggi: un mondo da scoprire

Oggi, il Castello di Morcote e la sua Tenuta rappresentano un perfetto equilibrio tra storia, natura e innovazione.

 

Ogni bottiglia, ogni pietra, ogni ulivo raccontano una passione tramandata nei secoli, guidata dalla convinzione che la sostenibilità non sia solo una scelta produttiva, ma un vero stile di vita.

 

 

Domande frequenti (FAQ) sulla storia del Castello di Morcote

 

Chi costruì originariamente il Castello di Morcote?
Le prime strutture risalgono al II secolo a.C., quando i Romani costruirono una torre di avvistamento. La fortezza medievale fu poi edificata intorno all’anno 1100.

 

Quali famiglie nobili hanno governato il Castello di Morcote?
Durante il Medioevo, il castello passò sotto il controllo dei Visconti e degli Sforza, duchi di Milano.

 

Cosa rappresentano le pergamene ducali del 1413 e del 1467?
Sono documenti che attestano i privilegi concessi agli abitanti di Vico Morcote e Morcote. Oggi sono conservati nell’archivio della famiglia Gianini.

 

Quando iniziò la produzione del vino Castello di Morcote?

Nei primi anni del 1900, l’ingegnere Giuseppe Paleari produsse le prime bottiglie. Nel 1991 la tradizione rinacque con la nuova annata del Merlot.

 

Chi guida oggi la Tenuta Castello di Morcote?
La tenuta è guidata da Gaby Gianini, affiancata dall’enologa Benedetta Molteni, promotrici di una viticoltura biologica e sostenibile.

 

Dove si trova il Castello di Morcote e come si può visitare?
Il castello si trova sul promontorio dell’Arbostora, affacciato sul Lago di Lugano, nel Canton Ticino. È possibile visitarlo e partecipare a degustazioni nella tenuta su prenotazione.

 

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